
BOLLINO BLU: DA CENTERGROSS BOLOGNA PARTE LA SFIDA PER TUTELARE MADE IN ITALY E IMPRESE, FORMARE NUOVI TALENTI, VINCERE LA CONCORRENZA SLEALE
Un’iniziativa riconosciuta e sostenuta da Governo, Parlamento europeo, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana e Camera di Commercio di Bologna per consolidare la competitività del sistema moda italiano e favorire la crescita di nuove generazioni creative
Bologna, settembre 2025 – Dal cuore del distretto della moda, Centergross lancia il Bollino Blu, la nuova sfida del Made in Italy: un certificato che nasce a Bologna per garantire legalità, qualità e trasparenza delle filiere, tutelare le imprese, formare nuovi talenti e combattere la concorrenza sleale. La proposta è già stata accolta favorevolmente e ingaggiata dalle massime istituzioni locali, nazionali ed europee – da Regione Emilia-Romagna, Governo e Ministero dele Imprese e del Made in Italy, Città metropolitana di Bologna, Camera di Commercio di Bologna, fino alle istituzioni comunitarie. La presentazione ufficiale si è svolta al Bologna Fashion Festival, durante il convegno “Bollino Blu. Certificato di Garanzia della moda Made in Italy sostenibile”, che ha riunito istituzioni e imprese attorno a un obiettivo cruciale: rafforzare la competitività delle PMI e difendere l’autenticità del sistema moda italiano.

Aprendo i lavori, il Presidente di Centergross, Piero Scandellari, ha sottolineato come il Bollino Blu rappresenti «il riconoscimento da parte delle istituzioni del percorso che abbiamo compiuto negli ultimi cinque anni nell’interesse delle nostre imprese, che si trovano a dover competere in un mercato dominato da colossi che producono in paesi dove non esistono diritti per i lavoratori e sostenibilità». Scandellari ha ricordato i risultati ottenuti durante il suo mandato, nonostante pandemia e guerre, grazie a eventi e missioni che hanno aiutato le aziende ad aprire nuovi mercati, ribadendo che «questa è l’unica strada percorribile per garantire lunga vita a Centergross».

Un sostegno forte è arrivato dalla Senatrice della Repubblica Cinzia Pellegrino, che ha annunciato l’impegno del Parlamento ad approvare il Bollino Blu, «condiviso dall’intera maggioranza, dal Governo e nel quale il Ministro Urso crede moltissimo». Pellegrino ha aggiunto: «Il Governo sta facendo molto per le imprese italiane, destinando fondi ingenti alla produzione e alla semplificazione. Sono orgogliosa di rappresentare il Senato a manifestazioni importanti come Winter Melody e il Bologna Fashion Festival e auspico che questo format possa essere portato insieme anche nel Golfo Persico, aprendo nuovi mercati alle aziende di Centergross».

Sulla stessa linea l’intervento di Vincenzo Colla, vicepresidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Emilia-Romagna, che ha evidenziato come la Regione sostenga il Centergross per l’importantissimo lavoro che sta facendo sul territorio, per le missioni di internazionalizzazione, per il Bologna Fashion Festival che valorizza l’intera filiera del store fashion e adesso per queste certificazioni indispensabili in un mercato segnato dalla concorrenza sleale del fast fashion». Colla ha richiamato anche l’importanza di tutelare i commercianti multibrand e di prossimità, «che rappresentano migliaia di lavoratori e offrono un servizio unico, ineguagliabile rispetto a un freddo e-commerce».

Marco Panieri, vicesindaco Città Metropolitana di Bologna, ha ribadito l’impegno del territorio: «Da sempre sosteniamo il Centergross, una delle realtà più importanti non solo per l’economia, ma anche per la società. Nelle prossime settimane ci attiveremo per facilitare l’accesso al credito attraverso un confronto diretto con le banche del territorio, affinché – sottolinea – tengano conto delle persone e delle imprese».

Anche la Camera di Commercio di Bologna, con il Presidente Valerio Veronesi, ha confermato il proprio sostegno: «Siamo tra i principali promotori del Bologna Fashion Festival, perché rappresenta un’occasione straordinaria per creare valore per le imprese e per il territorio. È fondamentale discutere di iniziative come il Bollino Blu, che garantiscono competitività in un mercato sempre più complesso e dove la concorrenza sleale deve essere arginata».

Dal fronte europeo, il Deputato al Parlamento europeo Stefano Cavedagna ha rimarcato l’importanza del provvedimento: «In Europa sosteniamo con forza il Bollino Blu perché valorizza modelli virtuosi come il Pronto Moda, nato a Centergross, che rappresenta l’alternativa sostenibile e Made in Italy al fast fashion. La concorrenza sleale di marchi come Temu e Shein si combatte con strumenti concreti e con controlli più rigorosi, anche sulle spedizioni sotto i 150 euro oggi escluse dalle verifiche doganali».

La voce degli imprenditori del grande distretto bolognese è stata rappresentata da Alessandro Santi (Souvenir), che ha ricordato come al centro debbano esserci le persone: «Qualche migliaio di euro in più di profitti non vale la serenità e la felicità dei dipendenti. Quando lavoriamo con entusiasmo, i risultati arrivano: anche questa è sostenibilità. Apprezziamo il lavoro del Presidente Scandellari, che ha saputo dare voce alle esigenze degli imprenditori presso le istituzioni».

A spiegare la genesi del progetto è stato Riccardo Collina, Export Manager di Centergross: «Pensavo da tempo a una certificazione che valorizzasse il nostro modello di business. Come il bollino del Parmigiano Reggiano o dell’Aceto Balsamico certificano un disciplinare, così possiamo certificare il nostro pronto moda. È un modello che crea valore locale, riduce gli sprechi e genera futuro, fondato sul lavoro etico e sulla sovranità del mercato».

Sul valore strategico della comunicazione è intervenuto Alessandro Nardone, Communication Manager del Bologna Fashion Festival: «Abbiamo messo a disposizione delle imprese asset di cui solo le multinazionali dispongono: eventi internazionali, relazioni istituzionali, strumenti di marketing e comunicazione che hanno posizionato Bologna accanto a Milano e Firenze tra le capitali della moda. Tutto ciò è stato possibile anche grazie allo straordinario lavoro di Maria Grazia Vernuccio sul fronte media relation. È questo percorso che ci ha dato l’autorevolezza per proporre alle istituzioni un’iniziativa concreta come il Bollino Blu: non l’ennesima trovata che complica la vita agli imprenditori, ma la certificazione di tutto il buono che già rappresenta il vero Made in Italy. Occorre distinguere con chiarezza chi produce davvero in Italia da chi, pur operando nei nostri confini, replica logiche e pratiche del fast fashion: è ciò che io chiamo China in Italy. Ora occorre creare le condizioni affinché in Italia possano nascere e affermarsi ‘nuovi Giorgio Armani’, capaci di interpretare lo spirito del tempo e di portare nel mondo la grandezza della nostra creatività».

«La sperimentazione con le aziende del distretto Centergross ha valorizzato le pratiche virtuose già presenti – ambientali, nella gestione dei dipendenti e nei servizi ai clienti – trasformandole in indicatori concreti resi accessibili grazie a un software dedicato con QR code. Il Bollino Blu offre dunque a clienti, enti di controllo e operatori della filiera strumenti immediati per conoscere e apprezzare la qualità e la sostenibilità del Made in Italy» ha sottolineato Camilla Mercuriali, Cluster Create – Industrie Culturali e Creative.

A chiudere il convegno, l’intervento dell’Art Director Roberto Corbelli, che ha richiamato la responsabilità etica di tutta la filiera: «Il futuro della moda è legato alla sostenibilità. Il Bollino Blu rappresenta una base solida per chi comprende l’urgenza di un cambiamento radicale. Non possiamo più tollerare che anche grandi marchi adottino pratiche tipiche del fast fashion. È tempo di unire operatori e istituzioni per trasformare la moda in un settore non solo bello, ma anche etico e responsabile, a beneficio delle imprese, dei lavoratori e delle future generazioni».

Il convegno ha confermato come il Bollino Blu non sia soltanto un simbolo, ma uno strumento concreto per difendere le imprese italiane, valorizzare la filiera del Made in Italy e costruire un modello di moda sostenibile, competitivo e capace di generare futuro. Segna una discontinuità rispetto a un approccio meramente ideologico al tema della sostenibilità, e rappresenta una misura efficace a tutela dell’eccellenza italiana, della quale potranno avvalersi le aziende come leva di marketing e i clienti, che avranno la certezza di acquistare prodotti che rispettano tutti i criteri che rendono il Made in Italy il simbolo assoluto di qualità e unicità in tutto il mondo.

